venerdì 3 dicembre 2010

mercoledì 17 novembre 2010

Tutta la mia vita buttata nella spazzatura.

Lettera alle redazioni televisive e giornalistiche, le quali sicuramente non risponderanno... come sempre.


Dopo avermi dato in affitto un alloggio in nero con l’inganno (in provincia di Torino), sprovvisto di pulsantiere, di buche delle lettere, di targhette, antenna TV … e persino dell’allacciamento al gas-metano, costringendomi così ad usare le bombole gas da 25 K. a 70€ l’uno e per una durata di appena 3/4 gg. (già predisposto dallo stesso proprietario), e ciò nonostante pretendendo l’intero importo di affitto anziché diminuirlo; dopo avermi ricattata in più modi nel pretendere da me il contributo delle spese di ristrutturazione della casa come grondaie e persiane, alla mia richiesta di regolarizzare la mia posizione per poter inoltrare la richiesta di affidamento congiunto c/o il Tribunale dei Minori di Torino, il proprietario dell’alloggio ha pensato bene di denunciarmi per morosità e come inquilina abusiva.

Ma poiché piove sempre sul bagnato …

Il legale da me nominato iscritto all’elenco del gratuito patrocinio, non solo non ha preso in mano la querela fatta nei confronti del proprietario della casa in questione, e ben sapendo che mi sarebbe stata archiviata perché redatta di mio pugno anziché da un avvocato, ma non ha neanche inoltrato la richiesta di affidamento congiunto c/o il Tribunale dei Minori, a causa del quale (anche) il Giudice ha sentenziato per mia figlia l’inserimento in una comunità nonostante i suoi 17 anni (in compenso l’avvocato pretendeva da me le spese extra). Preciso che il legale in questione mi ha fatto recapitare l’atto giudiziario mediante e-mail anziché usare la posta tradizionale, e proprio in un periodo in cui si era interrotto il collegamento alla rete adsl nell’abitazione in cui ora vivo in condivisione …

Delusa e sfiduciata, in preda ormai ad una profonda crisi depressiva al limite del suicidio, mi presentai in tribunale senza l’assistenza di un legale (luglio c.a.), cosicché, anziché ottenere una sentenza per “finta locazione” mediante cui sarei rientrata in possesso dei 15/20.000 € (i miei unici risparmi di disoccupata) spesi inutilmente per quella casa, il Giudice onorario sentenziò per lo sfratto esecutivo.

A questo punto avvengono due fatti e che dovrò denunciare al più presto alle autorità competenti:

1° fatto) il 14 ottobre c.a. io e il locatore siamo stati convocati dall’Ufficiale Giudiziario di Ivrea incaricato a dare esecuzione alla monitoria di sgombero dell’immobile, informandoci che da quel giorno in poi l’alloggio avrebbe avuto la funzione di magazzino fino a che non avessi tolto tutti i miei averi e che inoltre il Dell’Aiera Michele avrebbe dovuto rispondere di eventuali furti al suo interno. Ebbene, in coerenza alla sua indole truffaldina, il proprietario si è sentito in diritto di buttare tutti i miei effetti personali nella spazzatura e alla velocità della luce già dalla prima settimana del provvedimento (per poi appostarsi dietro le finestre dell’abitazione in attesa di chissà chi … come riferitomi dai testimoni), negandomi di fatto la possibilità di rientrare in possesso dei miei affetti personali e della mobilia presenti in essa.

2° fatto) Venerdì 12 novembre alle h 11. 30 ca. mi trovavo in casa dell’inquilina del piano terra dello stesso immobile per una visita del tutto casuale. Il caso ha voluto che il proprietario si trovasse nell’alloggio (sito al 1°P. del caseggiato) ma questa volta da solo, cioè non più in compagnia di altre persone com’era solito fare (riferitomi sempre da testimoni). Morale della favola: alla mia vista il Dell’Aiera Michele ha preso ad agitarsi in modo inconsueto, dopodiché ha preso a inveire contro di me con minacce e insulti, per poi colpirmi alla testa con una pietra dove ho cercato di difendermi come ho potuto, sennonché mi ha scaraventata a terra prendendomi x capelli, e una volta a terra mi ha immobilizzata con i piedi schiacciandomi una gamba e una mano e ha incominciato a riempirmi di pugni e di schiaffi nonostante la presenza di testimoni, grazie ai quali sono intervenuti per fermarlo, per poi riferire i fatti alle autorità locali intervenute sul luogo dietro mia chiamata.

Di recente ho scoperto di avere un contratto con l’Eni intestato a mio per l’erogazione del gas metano ma che io non ho mai firmato e che quindi trattasi di firma falsa, pertanto, non sapendo nulla in merito risulto morosa anche nei confronti dell’Ente qui nominato.

Non posso tacere di fronte ad un altro tentativo del Dell’Aiera M. di estorcermi dell’altro denaro seppure indirettamente: per ben due volte, al termine delle cause x sfratto avvenute ad Ivrea, si è precipitato a Torino sul luogo del lavoro della persona con cui vivo (un invalido civile che assisto 24 h su 24 con cui ho un rapporto alla pari), x gridargli davanti a colleghi ed estranei che gli deve un sacco di soldi e che x questo gli avrebbe pignorato la casa, ben sapendo che io qui in realtà sono in condivisione e che pertanto non sono l’intestataria di nessun alloggio né come proprietaria e né come locataria e tanto meno di beni come i PC fissi e mobili che il suddetto ha visto in questa casa il giorno in cui è venuto a prendersi i soldi dell’affitto.

In altre parole, ci troviamo di fronte ad un piccolo miserabile dedito a truffare il prossimo ove ciò sia possibile, meglio ancora se le vittime appartengono alle fasce deboli abbandonate dallo Stato come nel caso di una donna sola che ha perso la figlia o come nel caso dell’invalido civile che sta + in ospedale che sul luogo di lavoro, e se permettete per arrivare a tanto bisogna avere il coraggio di uno sciacallo, privi cioè di un qualunque scrupolo nel voler scarnificare quel poco che è rimasto della dignità e del diritto alla vita di un proprio simile …

Mi rivolgo a Voi con la speranza che ne prendiate in considerazione, non certo perché io mi creda la + bella del reame giacché al mio posto ci potrebbe essere chiunque, ma piuttosto perché la nostra società ha bisogno di quei valori come il senso di vergogna che pare ormai sparito sia nel pubblico come nel privato e dove al suo posto vige la sopraffazione del + forte, Vi scrivo perché diate un esempio forte a coloro che fanno tacere la coscienza perché così fa comodo, il cui unico scopo è quello di ricavare i soldi indebitamente e a spese di chi non ha i mezzi per difendersi dai loro soprusi.




 
 

mercoledì 25 agosto 2010

eliotropo: I veleni dell’acqua

eliotropo: I veleni dell’acqua: "fonte: www.terranews.it Alessandro De Pascale ..."

martedì 20 aprile 2010

Premessa sui Cretini

Riflessioni

A 50 anni e più posso affermare con assoluta certezza e tranquillità di possedere una collezione di Cretini tra Pubblico e Privato, ma così Cretini … da fare invidia al mondo intero perché ci sono proprio tutti: Giudici, Avvocati, Psicologi, Assistenti Sociali, Educatori, Insegnanti, Carabinieri, Preti, donne pie, Sindaci, Vigili, Responsabili in Enti Pubblici, colleghe di lavoro, nonché padrone di casa e coinquilini, così come non possono mancare parenti velenosi sia consanguinei che acquisiti...
Insomma, ci sono davvero tutti per scrivere una telenovela tutta all'italiana perché quello che sto vivendo allo stato attuale, non è altro che l'ultimo atto preceduto da una lunga serie di disavventure identiche tra loro, tanto che tutte queste figure sembrano uscite da uno stesso stampo, cambia solo la forma ma non la sostanza, cambia il volto, l’età, il luogo, l’anno, l’estrazione sociale, la ragione del momento, ma il fine è sempre lo stesso: arrivare per primo al traguardo del più Furbo (= BARO).
E tutto per un problema all'origine piccolo piccolo volutamente ignorato da un Pubblico Ufficiale altrettanto piccolo, a sua volta preceduto da un padre (...) che ha scelto di svendere la propria figlia per interessi personali, anche a costo di metterne a rischio l'equilibrio.

Va da sé che quello che 20 anni fa e più per me era solo un abbozzo, oggi è diventata una regola di vita di tutti i giorni, di quelle che non trovi sancite da nessuna parte :



"I Dieci Comandamenti dei Cretini"

(da rivedere e correggere)


I. - Il mondo si divide in due categorie, nei Cretini e nei Non Cretini…
     Per i Cretini invece il mondo si divide nei Mettìnculi e nei Pigliànculi…

-La vita è una questione di scelta, o stai da una parte o stai dall’altra, in mezzo ci stanno solo i mediocri;
-i Cretini sono lo specchio di tutti i detti e di tutti i proverbi sulla stupidità umana.


II. - I Cretini sono degli ibridi: animali dalle sembianze umane …

-e nel pieno rispetto della tradizione cattolica: l’essenza della loro vita è l’invidia perché in cuor loro sanno di essere     diversi dalla razza umana, essendo i figli dell’ignoranza;
-i loro cugini primi sono gli imbecilli.

III. - I Cretini non hanno una coscienza, e se ce l’hanno, la fanno tacere perché così fa comodo…

-La menzogna e la calunnia sono la loro parola d’ordine;
-quando un Cretino si guarda allo specchio, non vede mai la propria faccia, ma sempre quella dell’altro;
-se la coscienza di un Cretino si potesse specchiare, allora quel Cretino schiatterebbe all’istante per tutto l’orrore che     avrebbe di se stesso.

IV. - La vita dei Cretini è un copione già scritto dalla notte dei tempi e non sbagliano mai di una virgola …

-Pensano, parlano e agiscono allo stesso identico modo, tanto da sembrare usciti da uno stesso stampo;
-non hanno né idee e né fantasia pertanto sono prevedibili; le leggi infatti sono state create dalla razza umana per i Cretini a causa dei Cretini.

V. - Sono solo i Cretini che inventano qualunque pretesto pur di fare la voce del Padrone …

-Sono gli unici a concepire il rapporto umano in Servi e Padroni;
-finché esiste il concetto di potere, tutti i mali dell’uomo non finiranno mai.

VI. - A forza di vivere in mezzo ai Cretini, una persona sana di mente rischia di diventare come loro, e peggio di loro …

-tra i Cretini ci sono pure i Falsi Cretini: qualcuno o qualcosa li ha convinti di non appartenere alla razza umana

VII. - Sono solo i Cretini a pensare che anche gli altri sono Cretini come loro e peggio di loro …

-I veri pazzi infatti stanno fuori del manicomio perché dentro ci devono mandare le persone sane di mente.

VIII. -  La vita dei Cretini è una gara podistica durante la quale si scambiano il testimone per arrivare primi al traguardo del più Furbo (= BARO).

-L’unione fa la forza anche per i Cretini, ma sono gli unici a farsi le scarpe a vicenda quando per loro si avvicina la verità.

IX. - Dietro la stupidità maschile si nasconde sempre e solamente la stupidità femminile che è infinitamente più grande …
-moglie, amante, figlia, sorella, cognata o amica che sia … sempre di buco si tratta.
-I Cretini sono l’eterna prosecuzione dei primi due Cretini per eccellenza, Adamo ed Eva.

X. - I Cretini vanno lasciati liberi di pensare e di agire perché solo così te le servono tutte in un piatto d’argento.

-Tanto più è grande l’illusione, tanto maggiore sarà il rumore quando cadrà.
-Infatti sono solo i Cretini a fare dei grandi favori alla razza umana.

Quando un Cretino impiega tutte le sue energie, tutto il suo tempo e tutto il suo denaro per una causa persa in partenza, ciò significa che la posta in gioco è davvero alta: un posto all’inferno …

-il fine ultimo del Cretino consiste nel guadagnare il primo posto del Pigliànculo per eccellenza.


Il Male è stupido perché distruttivo, così come l’istinto distruttivo è contrario alla legge della natura => legge di Dio => legge della vita => legge dell’Amore.



(Registrato a Copyzero in data 16 maggio 2009)

lunedì 15 marzo 2010

Incubo Casa


1a parte





Questo post è dedicato alle mie disavventure dal giorno in cui caddi nella condizione di "senza fissa dimora permanente".

Ciò avvenne dopo gli incontri avuti con le Assistenti Sociali in merito alle 3 richieste fatte per ottenere una casa popolare. Nel primo caso a seguito della mia separazione legale avvenuta tra il '96/97, negli altri due casi a seguito degli sfratti esecutivi subiti nel 2003 e nel 2005.

In tutti e tre i casi mi è stato negato il diritto alla casa popolare per vari motivi, nonostante possedessi tutti i requisiti per ottenerla, e a questo riguardo ci tengo sottolineare che dietro ad essi si nascondono "l'inefficienza e l'abuso di potere" e per loro diretta conseguenza "falso in atti pubblici".

Posso solo dire che da quegli incontri la mia vita come quella di mia figlia sono state letteralmente stravolte, se non addirittura distrutte per certi aspetti, per cui merita un capitolo a sè.

A ciò va aggiunto che tutti gli avvocati iscritti al gratuito patrocinio ai quali mi rivolsi per fare causa ai suddetti Pubblici Ufficiali, nessuno escluso, mi dissero che nulla si può fare contro gli Assistenti Sociali senza prove e testimoni.
Gli altri invece, i legali cioè che si fanno pagare in contanti dal cliente e non ricorrono al sostegno dello Stato, mi dissero al contrario che era un mio dovere/diritto denunciarli.
E così è e dev'essere.
Questa divergenza di vedute si spiega unicamente dal fatto che i primi vengono pagati dallo Stato con una vera miseria se messa a confronto con la loro parcella (devono anticipare le spese legali di tasca loro per poi essere rimborsati a distanza di un anno dalla causa g.), motivo per cui le tue saranno tutte cause perse in partenza poiché lasciano che la prassi burocratica ti passi sopra come un rullo compressore.

Sta di fatto che a tutt'oggi mi vengono negati sia gli alimenti che il tetto coniugale, e con essi anche la figlia. Ovviamente per merito dell'interferenza delle Assistenti Sociali...

Un altro serpente che si morde la coda, un'altra contraddizione sociale che genera un malcostume dove è sempre il cittadino a pagarne le conseguenze e con gli interessi.
Nel mio caso devo dire, e che interessi!

I racconti delle mie disavventure al momento non seguono un ordine cronologico perchè scrivo la prima cosa che mi viene in mente; inoltre le parentesi con i puntini vogliono segnalare il taglio al racconto per "snellire" la lettura per quanto mi è possibile.

Elsa Bione S..

Superati i 40 gg. di ospitalità presso il Sermig, ad 1 € a notte comprensiva di cena recuperata in qualche comunità (il limite max previsto dall'organizzazione per i senza fissa dimora), mi ritrovai in mezzo alla strada senza una meta e con l'unica prospettiva certa di dover dormire sotto i ponti, anche perchè la Fiat Punto se l'era ripresa l'ex coniuge poco tempo prima, nè il lavoro a T. D. che stavo svolgendo mi avrebbe aiutata a trovare casa neppure in condivisione. (...).

All'uscita dell'Arsenale mi trovai d fronte al solito capannello di rumeni, anzi, quello femminile da una parte e quello maschile dall'altro quasi a seguire le regole anche all'esterno. Una volta fuori dal Sermig (l'uscita d'obbligo era alle ore 8 del mattino), si riunivano per organizzare la giornata. Come e dove per me era un mistero. Inoltre, mai uno sguardo o un saluto verso "l'altro" o un'espressione di sofferenza o di disagio, e questo era proprio ciò che li rendeva ancora più compatti e indecifrabili.

Allontanai dalla mente quest'altro dramma sociale come un'intruso (...) e mi diressi verso la panchina di un giardino pubblico con la mia valigia. L'angoscia sorda che si andava formando nel fondo del mio stomaco mi spinse a passare in rassegna tutte le persone di mia conoscenza, ben consapevole però, che per una ragione o per l'altra , poco o nulla mi sarebbe rimasto della lunga lista.

Mia madre per esempio, era la prima da scartare perchè ignoravo dove si trovasse dal giorno in cui alcuni miei parenti se l'erano portata via ai primi segni di instabilità mentale, e insieme a lei, erano da scartare quegli stessi parenti ( mia cugina Giusy Guarino insieme alla famiglia d'origine) poichè l'iniziativa partì con il preciso scopo di mantenersi con la sua pensione e poi con l'assegno di accompagnamento... (1700€ al mese!), come se io non fossi una disoccupata cronica esattamente come loro. Ma sopratutto, mi sarei evitata la disgrazia nera di farmi stravolgere la vita dagli Assistenti Sociali nel strapparmi la figlia!

Mia madre è deceduta nella notte dell'8 marzo di questo anno (2010). Nonostante le mie ricerche non sono riuscita a vederla prima di morire ma ho anche corso il rischio di non partecipare ai suoi funerali... Il prossimo capitolo dovrò dedicarlo a questa vicenda infinitamente triste e amara.

Mio nipote? per l'amor di dio! dopo la denuncia che feci a lui e a sua moglie per maltrattamenti nei confronti di mia madre (sempre per soldi, e poi per la casa popolare dove risiedevano con mia madre) mi fecero una campagna diffamatoria all'inverso: "Non noi, ma lei è stata..." con la scusa che tanto i rapporti tra me e mia madre erano pessimi e oltretutto in mia assenza, quando vivevo fuori Torino ... niente di più facile.

Già, su mia madre non ho mai potuto contare perché dopo il fallimento del suo matrimonio ero diventata la figlia "indesiderata" a tutti gli effetti. A lei infatti debbo la depressione cronica fin dalla mia prima infanzia con annessi e connessi e a seguire. E qui si aprirebbe un altro capitolo. Ciò nonostante non l'ho mai odiata, al contrario ho sempre provato una gran pena per lei anche il giorno in cui mi sbatté fuori di casa sua insieme a mia figlia subito dopo la separazione dal mio ex coniuge. Sarà che la sapevo una gran debole, senza carattere.

Idem per mia sorella (già Testimone di Geova): non mi ha mai più rivolto la parola dal giorno in cui alla morte di mio padre la costrinsi a riconoscere l'eredità che spettava sia a me che a mia madre e che ci voleva negare con vari raggiri. Nella sostanza riuscii a recuperare solo la terza parte della metà dell'eredità, ma solo per me, per mia madre neppure quella perchè mia sorella pretese il pagamento dei costi dei funerali (8 ml!) ai quali non partecipammo neanche, dal momento che ci tenne all'oscuro di tutto, sia della malattia e sia della morte ... Incredibile ma vero quello che si fa per i soldi. Questo grazie anche alla sorprendente complicità sorta tra lei e la responsabile della Banca BPI (...) : fatto sta che mia sorella si è tenuta la metà dell'eredità più le spese da lei sostenute per un padre (e un marito) che non ci faceva vedere con varie scuse...

Le amiche non bisogna mai disturbarle quando hai bisogno di aiuto, perchè in quella precisa circostanza stanno sempre peggio di te. Nei peggiori dei casi, se affette da un'ignoranza cattolica atavica per lo più inconscia, sentenziano sulla tua vita e sulla tua persona nel senso più inumano della parola: la colpa è sempre tua pur avendo davanti agli occhi i tuoi drammi familiari (...).

Questo metodo, del senso di colpa, del colpevolizzarti di ogni cosa che ti circonda come se tutto di tutti dipendesse esclusivamente da te (ma manco se fossi il Dio Stolto del vangelo di Giuda), fa parte della prassi amministrativa degli Assistenti Sociali e non solo. Nella maggior parte dei casi mi è parso un ottimo metodo del P. U. paraculo costretto ad operare in una società malsana e inefficiente come la nostra.

Gli amici maschi invece non mi sfiorarono neanche l'anticamera del cervello. Certi prezzi non sono alla portata della mia salute psicofisica... (povera illusa!).

Feci ancora uno sforzo mentale e mi venne in mente una figura remota e insignificante, di quelle di cui ti scordi completamente della loro esistenza: Elsa B. S., la dirimpettaia di mia madre della vecchia casa popolare di Via Gallina, anche lei testimone di Geova, un'anziana invalida civile. Sebbene riluttante decisi di telefonarle e poi di farle visita per tastare il terreno. Ebbene, dopo un paio di incontri accadde che accettò di ospitarmi a casa sua in cambio della mia assistenza come badante, e con non pochi dubbi al riguardo da parte mia. Ma altro non potevo fare in quel momento. Sapevo che l'unica alternativa agli Assistenti Sociali per me era il rischio.
Cosicché la sera stessa mi ritrovai a dormire su di un divano/letto oltreché estraneo stranissimo per via dell'altezza: era alto almeno 80 cm.! Pari all'altezza di un tavolo o quasi, per cui se volevo coricarmi sul letto dovevo alzarmi sulla punta dei piedi, appoggiare insieme natiche e pugni sul bordo, e infine sollevare il peso del mio corpo con un ben salto deciso che non sempre mi riusciva, se non con l'aiuto di una sedia appoggiata la tavolo del tinello (...).

Tra i compiti da svolgere vi erano le pulizie da fare quasi tutti i giorni, il che in casa di Elsa significava pulire sul pulito ... Qualche fine settimana mi toccava preparare pranzo e la cosa non mi dispiaceva, perché quelli preparati da Elsa erano scialbi esattamente come la sua personalità, di cui però se ne vantava come farebbe una cuoca di nota fama. Ma se per caso mi preparavo qualcosa per la cena, giusto per trovarmi qualcosa di già fatto al ritorno dal lavoro, il più delle volte Elsa me lo faceva sparire alla faccia della sua dieta, e tirando fuori la scusa meno attendibile: "Pensavo che tu rimanessi fuori ..." motivo per cui era costretta a trangugiarsi letteralmente la mia cena come uno struzzo prima del mio arrivo. E del resto il suo aspetto fisico era proprio quello di uno struzzo.

Nella vita non si smette mai di imparare e da Elsa appresi che al mondo c'è chi si lava la frutta e la verdura fresca con l'acqua calda! Poco ci mancò che arrivassi a chiederle in quella mia prima volta se vi andava pure il detersivo, ma mi trattenni soffocando la mia risata con la faccia girata dall'altra parte.

La spesa per me la facevo una volta alla settimana com'era nelle mie abitudini, per Elsa invece quasi tutti i giorni, e nonostante la mano destra fasciata dopo che il mio ex coniuge me l'aveva pestata per bene insieme al resto, causandomi la sindrome del tunnel carpale con 40 gg. di prognosi.

A giorni fissi venivano i 'fratelli' per lo studio della Bibbia. Mai nessuno di loro aveva insistito perché mi aggregassi a quel genere di attività o di vita, fatta eccezione di un certo Luciano I. che veniva sempre da solo per poi chiudersi in una stanza insieme ad Elsa, e debbo dire che a nulla gli servì nascondere la sua curiosità appiccicosa come mostarda sulla mia vita.

(manca...)

Agli occhi dei suoi 'fratelli' io andavo sostituendo Angela M., una ragazza che aveva vissuto in quella casa per parecchi anni poi sbattuta fuori a tradimento, motivo per cui si aspettavano un'altra fregatura da parte della 'sorella' Elsa nei confronti della nuova badante (...).

Elsa infatti non mi parlava mai di questa Angela se non in modo trasversale, come per esempio una sera a cena: "Non è che anche tu soffri di sonnambulismo? Angela cenava sempre a tarda sera da sola, stava tutto il giorno attaccata con quel suo computer" .

Al secondo mese non mi fu difficile capire il perché quella ragazza non cenasse mai insieme ad Elsa e con poco pochissimo: era una donna invadente, criticava su tutto e su tutti e ovviamente su cose banali e inutili dove spesso emergeva chiara tutta la sua cattiveria e la sua ingordigia. Le sue discussioni poi le faceva immancabilmente durante cena, mai prima o dopo perché da lì non potevo certo scappare e dove seguivano i botta e risposta: "Usa il fornello piccolo per cucinare perchè qui le bollette le pago io, mica tu..." - Dagli il tempo di bollire e poi te lo sposto Elsa". - "Ma quanta carta igienica consumi tu?" - "Anche se sto via tutto il giorno e nel frattempo tu Elsa vai almeno 10 volte in bagno?" - " Quelle scatolette piccole di tonno sono le mie".- "Impossibile Elsa" - "Si perchè quelle medie hanno il trancio migliore a differenza di quelle piccole". - "Appunto, quelle piccole sono le mie perché peggiori e per single, non per due". - "Perciò me le metti nel mio armadietto..." - "Se me le paghi sicuramente Elsa, questo è il mio scontrino fiscale e questo invece è il tuo dove la voce tonno non esiste... Tranquilla Elsa, può capitare a tutti di fare confusione" elargendole un sorriso di circostanza nel tentativo di troncare le sue male intenzioni ma anche di rilassarla di fronte al suo fallito tentativo.

Ma se per caso interrompevo la cena con qualche scusa, esausta, la sua reazione si rivelava incontrollabile perché con toni e faccia decisamente alterati mi rimproverava che io non mi facevo aiutare dalla parola di Geova ma volevo sempre avere ragione, arrivando a 'ordinarmi' di finire la cena per non sentirsi in colpa nei miei riguardi.

-"E meno male che Angela era una Testimone di Geova esattamente come te Elsa."-

In quel momento ebbi la conferma che non c'è peggiore disgrazia come quella di dover toccare con mano il fanatismo di una povera ignorante come quella donna.

Uno dei suoi frattelli nel venire a conoscenza di questi fatti mi disse: "E meno male che è Testimone di Geova, pensi se non lo fosse cosa arriverebbe a fare...!"
E chissà, forse per certi aspetti aveva ragione anche lui, sebbene ai mie occhi appariva fin troppo generoso nei suoi riguardi.

E infatti, già dalle quelle prime discussioni , partì la pratica di sputtanamento a tradimento come prassi del tutto normale, cosicché molte vicine di casa non solo non mi salutavano più ma mi guardavano pure di traverso. Persino il negoziante di alimentari a sorpresa si rifiutò di servirmi a nome di Elsa e riprese a consegnarle la spesa direttamente a casa esattamente come faceva prima del mio arrivo. Meglio così, vista la sua ingratitudine, per non parlare dei soldi, dato che non mi accorgevo delle cose che mi faceva sparire e con la scusa che non mi ricordavo cosa avevo e cosa non avevo. Si che mi mettevo a fare la lista e man mano cancellarle...
Era molto, ma molto peggio di mia madre, e nonostante ciò, solo allora capivo perchè all'epoca non l'abbia mai frequentata.
Un motivo in più per preoccuparmi dell'uso distorto che ne avrebbe fatto della nostra vita privata, dato che la mia adolescenza travagliata l'avevo vissuta proprio in quella casa popolare abitata dalle peggiori delle serve di cortile.

Intanto ero stata assunta a T. D. una seconda volta dallo stesso Ente pubblico e questo perché cadeva con l'anno nuovo, Diversamente avrei dovuto aspettare un anno intero. La necessità di trovarmi un altro posto dove dormire era una prerogativa scontata dal primo giorno che misi piede in quella casa, specie ora che le cose con Elsa andavano peggiorando sempre di più.

La finestra del balcone, per esempio, me la chudeva senza chiedermi nulla benché in quella stanza non vi sostasse mai. Oppure, a mia insaputa, mi fissava ininterrottamente con un sorriso maligno e insieme divertito, ben stampato su quella sua faccia da grande melone, mentre mi stendevo il bucato sempre sul balcone. Oppure ancora, l'auto di seconda mano che aveva acquistato perché la portassi a fare i suoi giri di visite e di esami vari, alla seconda occasione la fece sparire ai miei occhi dal parcheggio e riprese a farsi accompagnare con l'auto di uno dei suoi 'fratelli' come aveva sempre fatto prima del mio arrivo.

Mi domandavo che senso avesse per Elsa aver buttato via tutti quei soldi in fatto di acquisto, di assiscurazione, di bollo auto, di riparazioni, tanto più che che non emerse nessuna spiegazione al riguardo a mio danno come era solita fare e nè ne fornì una ai suoi 'fratelli'.
Si dice che ognuno va con il proprio simile: o quell'essere viscido di Luciano I. l'ha fatta sparire per poi Elsa fare una denuncia di furto e con quella recuparare i soldi persi all'assicurazione... da bravi cittadini italiani, oppure quei due hanno bidonato qualche loro 'fratello' e non sarebbe stata l'unica volta, e viceversa.

Sta di fatto che ad ogni sua malefatta su quella faccia da grande melone si dipingeva come per incanto un'espressione di piena soddisfazione, nonché di totale compiacimento nel tenermene all'oscuro, ma anche di una malcelata complicità a mò di protezione, e da lì ovviamente capivo come, perchè, chi, quando, dove... dato che ignorava i trucchi del mestiere. La vita del 'Cretino' del resto è tutta lì e sempre quella. Un copione privo di idee e di fantasia, un copione fatto di pochezza , di miseria umana e morale.

Sennonché un sabato pomeriggio decisi di andare a trovare un amico di gioventù residente in quelle stesse case popolari di via Gallina. Non era la la prima volta, con la differenza che in quella circostanza la figlia di questo amico sarebbe venuta apposta per me nel mestiere di parrucchiera e ne misi al corrente Elsa , nel caso ne avesse avuto bisogno anziché fidarsi delle mie mani poco esperte.
Ebbene, la sera stessa appresi che ero diventata la puttana del cortile come ad inaugurare il nuovo taglio ai miei capelli...
-"E dove sono i soldi come compenso alle mie prestazioni sessuali, Elsa? Li hai forse riscossi tu?"-
Come risposta ottenni un sorriso maligno misto a compatimento e disgusto mentre guardava la mia nuova capigliatura.
Era davvero il colmo dei colmi!
A ciò si aggiunse un altro dei suoi colmi perchè il giorno dopo mi chiese di fissarle un appuntamento a domicilio con la parrucchiera perchè aveva intenzione di tagliarsi i capelli, ma non una qualunque, con la figlia di questo amico ...
Sia il padre che la figlia mi consolarono con le solite frasi fatte prive di senso che mi urtano tanto: -"Lascia perdere, fa così solo perchè è anziana" - (...!).

Il mio disagio era ormai intuibile tanto che i suoi fratelli arrivarono a farle notare con qualche scusa che la badante costa e quindi va pagata e che ogni rapporto di lavoro va quindi definito in base alle norme vigenti. Ma il loro intervento, seppure distaccato e indiretto, conribuì solo a peggiorare le cose anzichè migliorarle .
Capitò la stessa cosa una domenica. Rimasi tutto il pomeriggio in casa di questo amico insieme ai suoi due figli a raccontarmi la loro vita dal giorno in cui mi trasferì fuori Torino.

Già, perchè quel 'fuori' significa troncare col vecchio mondo ed entrare in uno nuovo, significa vivere un'altra disavventura, passare dalla padella alla brace all'infinito, in altre parole non fai in tempo a chiudere un capitolo che te ne si apre uno nuovo. Ovviamente ciò vale per il disoccupato costretto a far fronte a tutto da solo come nel mio caso, dato che un lavoro saltuario serve solamente a uscire per un pò dalla M.... Perchè poi, finiti i pochi mesi di lavoro, te ne torni a galleggiare nella M.

Verso sera feci ritorno a casa e mi vidi Elsa ad aspettarmi nell'entrata come se sapesse già del mio arrivo, pronta ad inveire contro di me con insulti e accuse bizzarre se non farneticanti, come quella secondo cui io avrei avuto l'obbligo di assisterla 24 h su 24...
-"E da quando? Dove sta scritto? Ma neanchse se ne è mai accennato verbalmente Elsa. Ti faccio presente che il contratto di lavoro di badante prevede uno stipendio comprensivo di vitto e alloggio e un giorno alla settimana di libertà, mentre tu non solo non mi dai un solo centesimo, ma mi devo pagare pure il vitto quando non ci pensi tu a gonfiarmi la spesa... se la tua ospitalità mi deve costare tanto Elsa, tanto valeva dormire sotto i ponti a costo di patire il freddo invernale."-.
Nell'entrare nel tinello per farmi il letto, mi resi conto dalla finestra socchiusa che Elsa aveva atteso il mio ritorno sul balcone... per la miseria! E chissà per quanto tempo e con l'aiuto di chi! perchè faceva ancora ancora freddo pur essendo verso la fine dell'inverno.
Quel gesto assunse un significato non da poco, mi fece capire che quella donna sarebbe arrivata al peggio. L'averle prospettato l'obbligo di un compenso come badante e la possibilità di una mia uscita dalla sua vita riuscì a tenerla tranquilla per un pò di tempo ed ebbi modo di passare un periodo all'apparenza normale, seppure breve per le mie esigenze.

Nel frattempo trovai in affitto una casa fuori Torino e la cosa mi rasserenò parecchio. Nulla dissi a Elsa in proposito e così facendo escludevo a priori quel marpione di Luciano I. insieme alla sua carretta a diesel e ai suoi voltafaccia. E si, perchè se in un primo momento non mi chiese nulla in cambio del trasporto della mia roba da un garage all'altro, in seguito ebbe dei ripensamenti pretendendo da me ben 80 € , almeno almeno, secondo lui, per le spese del carburante... e dove l'ha preso il carburante, al Polo Nord? Per non parlare dei furti subiti proprio durante quei suoi andirivieni, come la macchina da cucire elettrica, il vaporizzatore, una chiave antica...
Preferii quindi contattare l'amico Pippo per l'ennesimo trasloco dei miei effetti personali e dei miei mobili, chiusi in un garage ormai da più di un anno.

Già, tutta la mia vita, tutti i miei sogni, le mie illusioni, le mie gioie e i miei dolori, i miei affetti, i miei legami e i miei ricordi impacchettati per rimanere sospesi nel vuoto in un tempo indefinito, aleggiati dal "divieto alla vita".
Tutta la mia vita frammentata in cartoni immobili e abbandonati, alla stregua di pacchi postali buttati lì nell'oscurità di un vano anonimo e freddo invaso dai topi, privi ormai di uno scopo, di una destinazione, e per di più in via di logoramento e quindi a rischio di estinzione, come se a conclusione di tutto ciò, non avessi mai avuto una mia vita, come se non avessi mai vissuto. Già, correvo il rischio di essere privata di un passato, di un presente e di un futuro.

Al solo pensiero mi si stringeva il cuore, mi si apriva una ferita come voragine, mi si bloccava il respiro in gola da farmi soffocare... Meglio non pensarci e l'unico modo era chiudere il sipario abbassando la saracinesca del garage e chiuderla con 4 giri nella toppa.
Fuori, ad attendermi una realtà a me estranea (...).
Estranea perchè contradditoria fino all'assurdo come nel caso dell'Assistente Sociale Santovitto Roberta: prima te le fanno e poi ti denunciano alle autorità e nulla puoi fare contro questi P. U. , a meno di non disporre di 5/10.000 € per pagare un buon avvocato come mi aveva sottolineato il Neurologo Galli della Loggia (...).

Era ormai la fine della primavera e il sole caldo d'estate faceva già capolino, e con l'amico Pippo raggiunsi la casa fuori Torino in 'gropa' alla sua moto. A prima vista il suo commento fu entusiasta perchè si trattava di un rustico semi indipendente con il suo giardinetto recintato che dava sulla strada, dove poteva entrarci comodamente un'auto, starci un cane o un gatto, qualche vaso di geranio rosso... la mia passione.
Un entusiasmo però che il padrone di casa ci fece sparire con la sua improvvisa apparizione nel restituirmi la caparra e liquidarmi con quella che sembra una frase già fatta, preconfezionata: -"Mi dispiace signora ma ho venduto la casa proprio ieri".- per poi sparire com'era apparso. Rimasi immobile con quei soldi in mano come uno stoccafisso al vento, e poi con lo sguardo perso verso un punto ormai indefinibile da dove era apparso e poi scomparso quell'individuo. Neanche il tempo di replicare, neanche il tempo di informarlo che avrei potuto denunciarlo... Ma che vuoi denunciare!?
Io e Pippo ci guardammo in faccia delusi, guardammo per l'ultima volta la casa (guardare ma non toccare), poi prese i caschi come per chiudere per sempre un capitolo morto ancora prima di scrivere, e senza aggiungere una parola salimmo in moto per fare ritorno a Torino. Quella strada non l'avrei mai più fatta.

Il giorno dopo il responsabile del settore in cui ero stata assunta, a quella notizia rimase a guardarmi negli occhi per qualche istante muto, poi mi disse: - "Sono senza parole."- dando un tocco in più nello stringere forte i braccioli da farsi venire le nocche bianche delle mani, sembrava incollato alla poltrona come attratto da una calamita.
Poi con una certa fatica aggiunse:
-"Eri andata là per firmare il contratto d'affitto, farti consegnare le chiavi della casa per poi (oggi) fare il trasloco così da liberarti per sempre di quella vecchia megera, e ti ritrovi con un pugno di mosche in mano...!?" -
-"Neanche quelle Roberto, ma la solita merda..." -
-"Già... per dire quuanto sei sfigata ragazza mia... E meno male che non le hai detto niente in proposito perchè se no..." - facendo segno con le mani 'apriti cielo!' ... 'sai che casini!'...
-"Ma prima o poi ci arriverà comunque Roberto, vista tutta la cattiveria di quella donna." -
-"Già, già... ."- concluse con l'amarezza d'obbligo stampata in volto avviandosi verso l'uscita dell'ufficio, come per dare per scontato il prossimo capitolo.

E infatti, quel giorno non si fece attendere molto perchè accadde l'imprevedibile già scritto con qualche variante e di cui consevo ancora la registrazione.
Di ritorno dalla mia per così dire, libera uscita domenicale, venni accolta dalle solite discussioni strampalate di Elsa, tra cui quella insistente di aver scambiato la sua casa per un albergo... roba da farti cadere altrochè le braccia. Ebbi appena il tempo di dirle che a quel punto mi doveva 5 mesi di stipendio come badante e che me ne sarei andata per sempre da casa sua, che me la vidi precipitare verso di me incredibilmente dondolante, nonostante e per via dei suoi problelmi alle anche, per rifilarmi un ceffone in piena faccia e coprirmi dei peggiori insulti e accuse, come quella di avermi mantenuto in vitto e alloggio.
-"Cosa cosa?"- e altrettanto fulminea le restitui il ceffone intimandole di non proseguire oltre e che avrei chiamato i Carabinieri. Quella per tutta risposta telefonò alla Polizia per denunciare che una 'puttanan' di abusiva non se ne voleva andare da casa sua e che per questo l'ha picchiata e insultata...
Una volta riattaccata la cornetta a sorpresa sbottò con questa incredibile trovata: -"Anche Geova ha pietà e misericordia dei difetti dei suoi figli!!!'" - alzando il dito indice verso l'alto e usando il tono da profeta, o almeno ci provò perchè mi scappò una risata...

-" Motivo per cui ti è concesso di tutto e di più... tanto hai la benedizione di geova."-
Sparì per un attimo dalla stanza per riapparire a sorpresa subito dopo con un bastone in mano brandendolo per aria per poi colpirmi sulle spalle e sulla schiena, ma che io riuscii ad afferrare e a tenere ben saldo nelle mie mani ripetendole di calmarsi, che stava esagerando, che avevo già informato i sindacati e i suoi fratelli… Le dissi anche che stavo registrando tutto con il mio cellulare. Ma niente da fare, sembrava in preda ad un attacco di isteria acuto che però sparì solo all'arrivo della Polizia, così, all'improvviso, come se stesse recitando la parte di una commedia. E tale era.

Una volta in casa alla Polizia ovviamente riferì tutto l'opposto dei fatti: non lei ma io ho insultato e aggredito e olttretutto una povera donna anziana e invalida civile con la scusa che è sola al mondo.... non c'è che dire!
Dalle autorità il solito copione dove ti dicono di lasciare la casa al più presto.

E così feci già alle prime ore del giorno dopo perchè avevo bisogno di respirare aria pulita, di riappropriarmi della mia libertà, della mia dignità. La commedia era durata anche troppo.
Una volta fuori con la mia valigia infatti, assaporai l'aria fresca del mattino come uscita da un incubo, mi sembrò di rinascere insieme all'avanzare del sole, insieme al ridondare dei cinguettii dei passerotti che mano a mano andavano spezzando il silenzio della notte appena passata, come ad accompagnare la mia uscita da quella prigione con un 'alleluja!'.
Ad ogni passo sentivo che mi stavo buttando alle spalle un incubo e con esso la depressione che mi stava divorando giorno per giorno. Mi negava persino il tempo di pensare a mia figlia, al mio dramma.

E ci voleva tanto? Per certi versi si, perchè aspettavo una risposta proprio in quei giorni, tant'è che mi ospitò G. C., quell'amico di gioventù residente nello stesso cortile, per il tempo necessario di trasferirmi altrove e finchè il figlio si trovava fuori città.
Non mi aspettavo di certo che Elsa mi precedesse e di così poco, cavoli!

Dimenticavo: nella mia ignoranza ho capito che il primo che chiama le autorità in questi casi ha sempre ragione e così pure in Tribunale, tanto più se il querelante appartiene alla cosidetta "fascia debole"... Motivo per cui oltre il danno la beffa e poi a ncora il danno perchè sei tu a pagare avendo torto, non certo il tuo aguzzino.
Purtroppo, non è l'unico caso in cui aprofittano per secondi fini della propria posizione di invalido civile.

Se Elsa non mi querelò con le sue false accuse, fu solo perchè la informai di avere diversi testimoni a mio favore e di aver fatto sentire a molte delle persone di sua conoscenza la registrazione del fatto.

Il sindacato al quale mi rivolsi non poté fare nulla a mia difesa perchè non avevo una straccio di prova scritta in mano, cosicchè mi dovetti tenere sia il danno e sia la beffa.
Si perchè, secondo i sindacati la prevenzione al lavoro nero consiste proprio nel farsi rilasciare uno straccio di scritto da parte del datore di lavoro, il che significa cadere in una grossolana contraddizione dal momento che negano a priori la causa che sta a monte del lavoro nero: il rifiuto alla legalità in ogni sua pur minima forma, e quindi quello stesso straccio di scritto da parte del datore di lavoro.
Un'altra presa per i fondelli.
Un altro serpente che si morde la coda...







































































giovedì 21 gennaio 2010

L'ipocrisia derivata dall'incoerenza e dall'inefficienza delle leggi

SFOGO di una madre nei confronti
del Tribunale dei Minorenni di Torino
Madre e figlia: un rapporto inscindibile distrutto dalla prassi burocratica

La presente per esprimere il mio dissenso sui criteri e sui metodi da Voi adottati in merito alle disposizioni in materia di famiglia e minori, in particolare modo in riferimento all'udienza avvenuta il 15 dicembre 2009, e quindi per ribadire anche qui, e in forma definitiva, la mia totale sfiducia nelle istituzioni italiane, tra cui l'organo giudiziario.
Se è vero che sono solo i figli a pagare le conseguenze di ogni scelta presa dagli adulti, ciò non Vi esime da una responsabilità ben maggiore rispetto a quelle dei genitori, in quanto agite in nome dell'autorità che rivestite e come tali di fatto Vi sostituite a costoro.
Riguardo alla Vostra decisione di inserire mia figlia in una comunità, le Vostre Autorità hanno ignorato il sentimento di odio come possibile 'risposta' all'ennesima 'botta' che in un qualunque minorenne scatenerebbe nei confronti dei rispettivi genitori, dimostrando ancora una volta (a noi "educatori") di trattare i figli altrui nè più e meno come pacchi postali, ma dimostrando altresì ai nostri figli (quali giudici spietati) di considerarli privi di dignità, di diritti, di sensibilità, di affettività, di individualità, di soggettività... nè più e nè meno come burattini.
Ovverosia nulla fate per rendere l'ambiente di vita nel suo complesso più attenta e più vicina, in una parola più 'rispettosa' alle loro esigenze di espressione autonoma e di crescita serena, semmai tutto il suo contrario così da tracciare (anzi ancora peggiorare) solchi incolmabili nel prolungare la separazione tra madre e figlia in questo caso particolare (e a dispetto della decisione della minorenne), e di cui Voi soli ne siete i responsabili.
La Vostra decisione di inserirla in una comiunità è stata intesa da mia figlia ben oltre alla semplice 'punizione' da parte dei suoi genitori, semmai, cosa ancor più grave, è stata recepita in un vero e proprio 'abbadono' da parte degli unici e veri riferimenti della sua vita, nonostante a tutto, e di cui Voi ne siete i principali responsabili:
sul primo punto ritengo di non essere meritevole di un qualsiasi rimprovero al contrario di quanto Lei, Giudice ha fatto in sede giudiziaria, per la semplice ragione che il suddetto provvedimento fa parte della 'prassi burocratica' prevista per quei genitori che, secondo i Vostri criteri, non possiedono i requisiti genitoriali e io tra questi, motivo per cui ancor oggi, non saprei dire quale beneficio se ne potrebbe trarre da un'imposizione;
il secondo punto non è altro che la conferma che le Vostre Autorità intendono i 'figli altrui' alla stessa stregua di un burattino dalla testa di legno... anzichè partire dal principio secondo cui i minorenni hanno innanzitutto il diritto primario di vivere pienamente la loro condizione di 'figli'.... o anziché partire dal presupposto che tra madre e figlia esiste un rapporto inscindibile secondo legge di natura (chiunque ella sia) e che Voi, in quanto Autorità Giudiziarie, Vi arrogate il diritto di violare sistematicamente in nome di leggi e criteri a dir poco dissacranti al suo riguardo.
Vi è un terzo punto che riguarda il conflitto genitoriale di cui gli adolescenti si servono allo scopo di invertire i ruoli n segno di riscatto ai disagi subiti e su cui si basa, tra le altre, il suddetto provvedimento e di cui ancora una volta Lei Giudice, mi ha indicata quale principale, se non l'unica responsabile, nonostante la presenza del padre...
Ebbene, sarà mia premura denunciare fatti e persone che hanno contribuito a determinare il mio fallimento matrimoniale e nelle forme più consone agli scopi che vi stanno a monte, unitamente alla presente, senza con ciò esimermi dalle mie (e soltanto) responsabilità a fronte di quelle altrui che mi vengono sistematicamente attribuite come da Vostra prassi burocratica, comprese le responsabilità inventate di sana pianta perché così faceva comodo a qualcuno e di cui le loro Autorità Giudiziarie si sono rese corresponsabili, sempre in nome della prassi burocratica o a quant'altro si riferisca al presunto "interesse del minore".
Stando sempre in tema di responsabilità attribuitemi dalle Vostre Autorità Giudiziarie, in riferimento alla richiesta di modifica della sentenza in forma urgente volta ad ottenere l'affidamento congiunto
(nei modi e nei tempi ecc... ecc... a seguito delle fughe dalla casa paterna ecc...ecc... segnalate c/o codesto Tribunale dall'Assistente Sociale ecc... ecc...) da me mai inoltrata:
vorrei sottolineare alle loro Autorità Giudiziarie che se è vero che la legge non ammette l'ignoranza, è altrettanto vero che ciò vale a condizione che l'informazione, e quindi l'azione ad essa connessa, venga messa a disposizione del cittadino da chi ne ha l'obbligo...
al contrario di quanto ha fatto il legale iscritto nell'elenco del Gratuito Patrocinio e da me nominato, INCARDONA Mario, secondo cui piuttosto <..nulla le è dovuto signora, a tutto c'è un prezzo..>> (a torto o a ragione, ovverosia, la sintesi di tutti i suoi predecessori!) e ciò nonostante "l'ammissione al Gratuito Patrocinio valga per ogni grado e per ogni fase del processo e per tutte le procedure, derivate e accidentali, comunque connesse."
Va da sè che la mia totale sfiducia nelle istituzioni deriva anche o sopratutto dal fatto che è sempre il cittadino comune a pagare le conseguenze (...delle conseguenze, da cui deriva la conseguenza, per cui questa conseguenza unita alla prima conseguenza, ha dato luogo al problema da cui ha origine la conseguenza, da cui ne è conseguita la conseguenza, per cui la tal conseguenza.... e così via all'infinito) di ogni stortura perversa e aberrante derivante da leggi inefficienti e contradditorie se non inesistenti o da mere finzioni come nel caso specifico del Gratuito Patrocinio (= Assicurazione a Vita per le Cause Perse), nonchè della Commisione degli Avvocati (= Circolo del Lupo non mangia Lupo) e di cui Voi Autorità Giudiziarie Vi arrogate pure il lusso e la libertà di ignorare con la scusa che tanto "Non è di nostra competenza, vi sono le strutture preposte cui rivolgersi..."  oltretutto in tema di famiglia e minori! Insomma, se nella prassi burocratica rientra (ancora?!) l'usanza di 'scaricare il barile' ad altri, va da sè che la Vostra non è altro che una Assicurazione per la COSCIENZA PULITA a vita (e oltre) da esporre di fronte a dio e agli uomini... ragion per cui la responsabilità di qualunque conseguenza è sempre del genitore perchè così dice la legge. 

Cosicchè a tutt'oggi mi vengono negati sia gli alimenti e sia il tetto coniugale fin dal tempo della separazione legale (grazie agli scambi ricattatori tra legali di parti avverse e alla faccia dell'interesse del minore) da cui derivano tutti i miei problemi e su cui si basa il Vostro criterio secondo cui io non sarei in possesso dei requisiti genitoriali e da cui ne è seguito un provvedimento dietro l'altro a seguito dell'interferenza di un'Assistente Sociale (...) nella mia vita privata.
Manca un altro elemento determinante a tutta questa vicenda e da cui ha origine il provvedimento di limitare la mia patria potestà: l'accusa di "madre violenta abituale" (per 4 scapaccioni!) formulata dal lmio ex coniuge e confermata da mia figlia, accolta a braccia aperte (sempre per prassi burocratica?) dalle Vostre Autorità Giudiziarie, nonostante l'assenza di prove e testimoni, nonostante l'assenza di una pur minima possibilità di difesa per l'accusata, nonostante nessuna consultazione o confronto o informazione nei riguardi dell'interessata da parte dell'artefice di tanto zelo, l'Assistente Sociale Santovitto Roberta (...).
Sottolineo che il provvedimento di affidare temporaneamente mia figlia al padre (avendone oltremodo tutti i requisiti genitoriali: 6 alloggi!) in coincidenza al mio sfratto esecutivo e per sua diretta conseguenza alla richiesta di divorzio da parte dello stesso padre, avvenne nella più totale assenza da parte delle Vostre Autorità Giudiziarie di una qualche misura preventiva verso (se non il plagio c.p. fino al 1981 essendo mia figlia soggetta a ritardo cognitivo) qualsivoglia forma di pressione o di ricatto psicologico e affettivo o dell'uso strumentale dei problemi esistenziali nei riguardi della minorenne, allo scopo di raggiungere direttamente o indirettamente che sia, secondi fini da parte degli adulti siano essi congiunti, parenti, Pubblici Ufficiali di vario grado e appartenenza, ai quali si aggiunse un sèguito corposo di amici e conoscsenti e amici di questi ultimi come la Catena di Sant'Antonio... a mezzo del Passa Parola come insegna Perlana... altresì attraverso sceneggiate suggestive per gentile concessione elargita a tutti gli alunni della sua scuola come ha fatto la direttrice nonchè insegnante (Gentile Luisa) di mia figlia...
In altre parole le Vostre Autorità Giudiziarie sono anche gli artefici tra i peggiori scenari di cui solo l'uomo è capace e che sottolineo, oltretutto preventivabile: del linciaggio morale, psicoligico e sociale di una madre la cui unica colpa consiste nell'essere costretta a crescere la propria figlia nel più totale abbandono da parte del padre e come se non bastasse anche da parte delle Assistenti Sociali alle quali si era rivolta...
Sintetizzando: PRIMA TE LE FANNO E POI TI DENUNCIANO ALLE AUTORITA' e qui è d'obbligo una domanda: ma non è forse il pazzo a seguire l'ignorante? e aggiungo, BOVINAMENTE come da prassi burocratica...
E' questo accomunarvi con la la massa, con il popolino, con i furbi di ordinaria volgarità che riuscite a invalidare ogni atto proprio dell'organo giudiziario e non solo.
Motivo per cui
ma chi se ne frega di essere giudicato e condannato da persone come Voi in cui è assente una qualunque COSCIENZA, la coscienza civile, la coscienza di diritto, la coscienza di giustizia, la coscienza costituzionale, la coscienza del rapporto tra Stato e Cittadino, la coscienza politica... ( e chi più ne ha ne metta) che pur tuttavia si arrogano il diritto di svolgere come mestiere niente di meno che il GIUDICE... il MAGISTRATO...
Un altro al Vostro posto non dormirebbe la notte...!
Pertanto, MA CHI SE NE FREGA DI FARE PARTE DI QUESTO STATO COSI' COME VIENE CONCEPITO E GESTITO...

segue....